Aleksandra Ivić dialoga con l’autrice di Come le rane nell’acqua bollente e L’Isola Nuda
Dunja Badnjević ha lavorato come redattrice agli Editori Riuniti e attualmente si occupa di traduzione e promozione della letteratura serba, bosniaca e croata in Italia. Ha tradotto per Adelphi, Editori Riuniti, Guanda, Ponte alle Grazie, Newton Compton, Jaca Book e altre case editrici. Ha curato per i Meridiani Mondadori un volume del premio Nobel jugoslavo, Ivo Andrić. Con Bordeaux ha pubblicato Come le rane nell’acqua bollente (2019) e L’Isola Nuda (2020).
Aleksandra Ivić, studiosa della cultura e letteratura dei paesi dell’ex Jugoslavia, è collaboratrice di Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa.
Come le rane nell’acqua bollente
«Noi altri ci siamo adattati – mi disse –, ci hanno messo nell’acqua fredda come le rane e poi, mentre la portavano a ebollizione,
ci siamo abituati gradualmente. Tu invece arrivi di colpo da fuori, è come se ti avessero buttato direttamente nell’acqua bollente.»
Nella vita si perdono molte cose, i genitori, gli amici, gli oggetti. Ma perdere il proprio Paese e il partito in cui si militava con entusiasmo non è molto frequente. In qualche modo ci si sente orfani due volte.
Il ricordo spesso abbellisce il passato e la nostalgia rimane cocente.
L’autrice ci porta su un doppio binario attraverso i ricordi di un Paese socialista molto diverso dagli altri e di un partito comunista occidentale unico nel suo genere.
Gli anni dell’infanzia e della giovinezza in una Belgrado povera ma vitale, gli anni del lavoro e della militanza in Italia, degli incontri con i personaggi di una Sinistra che avanzava e dell’attività di traduttrice e interprete delle massime cariche di entrambi i Paesi.
L’Isola Nuda
Il lager croato di Goli Otok (l’Isola nuda, per via della sua vegetazione estremamente rada) è stato il campo di prigionia più vicino all’Europa occidentale: una vera e propria Kolyma del Mediterraneo. È lì che trovavano posto i criminali comuni dell’ex Jugoslavia assieme ai nemici politici di Tito; è lì che il padre di Dunja Badnjević, Esref, ha passato anni di confino a causa del suo fervente internazionalismo in opposizione allo strappo del Maresciallo nei confronti dell’Urss; ed è da lì che la stessa Dunja è partita per un lungo viaggio letterario nella storia della sua famiglia (serbocroata-bosniaca, quanto di più simbolico poteva esistere in terra jugoslava) e del suo paese, utilizzando i registri narrativi del romanzo e quelli documentaristici del diario, regalandoci un libro di rara intensità e spessore storico.
Arricchito di una nuova sezione di documenti ritrovati e “narrati” dalla stessa autrice.
Mercoledì 9 Giugno ore 18
BORDEAUX edizioni
Incontro con Dunja Badnjević
Aleksandra Ivić dialoga con l’autrice di Come le rane nell’acqua bollente e L’Isola Nuda