Venerdi 16 aprile ore 18 presentazione di Decolonialità e privilegio Pratiche femministe e critica al sistema-mondo di Rachele Borghi, Meltemi. Rachele Borghi dialoga con Giada Bonu e Carolina Topini
Scheda di Stefania Vulterini
Rachele Borghi, professora di Geografia all’Università Sorbona di Parigi, si presenta “Sono
transfemminista, donna cisgenere, europea, del sud dell’Europa, emigrata in Francia, bianca italiana
(quindi piuttosto trash), non eterosessuale, lesbica queer con un posto fisso e anni di precariato
accademico alle spalle, geografa, di lingua genitoriale italiana, no english speaker . Lavoro come
professora all’università, quindi il mio impegno femminista per la creazione di un mondo antioppressivo, antiautoritario, anticapitalista, antifascista, antissessista, anticlassista, antiagista, antiabilista, antispecista si concentra principalmente nel contesto accademico. E’ questo il mio spazio di riferimento, lo spazio del mio quotidiano, quindi quello privilegiato da dove cominciare a cercare di cambiare il mondo”. “Il postcolonialismo ha permesso di cambiare sguardo sul mondo. Ora però bisogna provare a cambiare il mondo. Un’altra grammatica è necessaria. C’è, e si chiama decolonialità”.
Il libro ci parla a una a una e a tuttei e ci chiede di metterci in gioco come si mette in gioco anche
Rachele, decolonializzando le nostre menti e i nostri corpi, attraverso esercizi di decolonialità. E Rachele
ci fornisce il manuale di istruzione e la cassetta degli attrezzi, dove si elencano gli strumenti del padrone –
Razza, Privilegio, Sapere/potere, Linguaggio, Violenza, Specismo, Genere- da evitare o tirare in faccia al
padrone, e i kit con gli strumenti di resistenza – Coscientizzazione, Alleanze, Azione diretta,
Decolonialità femminista.
Carolina Topini interviene nel testo, per approfondire il pensiero di alcune autrici citate, con un suo
prezioso florilegio: Femminismo e decolonialità in pillole – Gloria E. Anzaldua, bell hooks, Maria
Lugones, Lina Mangiacapre, Ambra Pirri, Monique Wittig.
A presentare il libro e dialogare con Rachele Borghi saranno Carolina Topini e Giada Bonu.
Carolina Topini è militante femminista. Dottoranda in studi di genere all’Università di Ginevra, lavora sui movimenti femministi e lesbici a partire dalla circolazione delle relazioni e delle pratiche.
Carolina Topini è dottoranda all’Istitut des Etudes genre dell’Università di Ginevra, dove insegna un
corso in teorie femministe. La sua tesi rintraccia le relazioni femministe tra Italia, Francia, Inghilterra e
Stati Uniti dagli anni 1970 agli anni 1990, con una particolare enfasi sulla circolazione delle pratiche
politiche e artistiche.
Giada Bonu, Sarda ma trapiantata in Continente, è attivista femminista, parte dell’assemblea di Non Una
di Meno – Firenze, fa parte delle Nine e collabora con DWF dal 2016. Dopo il conseguimento del Master
in Studi e Politiche di Genere presso l’Università di Roma 3 è attualmente dottoranda in Scienze Politiche e Sociologia presso la Scuola Normale Superiore e parte del Centro di ricerca sui movimenti sociali (COSMOS) con sede a Firenze. Le sue ricerche si focalizzano sulla relazione tra movimenti femministi e spazio urbano; la produzione di spazi femministi e safer, con particolare attenzione alle metodologie
partecipative