A Feminism 2021 la presentazione di un testo denso e importante appena dato alle stampe dalla Casa Editrice Moretti & Vitali
La crisi sanitaria ha messo in luce l’importanza delle donne nei mestieri di cura
e la loro capacità di governare l’emergenza: ovunque nel mondo la maggior
parte del personale medico/infermieristico è composto da donne, sono donne
le persone che eseguono per la maggior parte il lavoro domestico di cura. Ma
la crisi pandemica ha anche messo in luce problematiche da tempo
sottolineate da pensatrici a riguardo della vita e privata e sociale; in primo
luogo la necessità di “riflettere sulla ri-costruzione del concetto di continuità tra
salute e malattia, tra cura e benessere, tra territorio e ospedale, tra vita e
morte”.
Sandra Morano, specialista in ginecologia ed ostetricia, attiva ed impegnata
tanto nelle strutture sanitarie quanto in quelle formative –tra cui in seno alla
Scuola di Alta Formazione Donne di Governo- cura un volume importante e
innovativo, che si sofferma sulla necessità di un ripensamento globale della
Sanità pubblica rispetto alle odierne richieste di salute e sottolinea come la
presenza di donne che curano sia indispensabile perché l’azione di riflessione si
traduca operativamente. Le donne sono difatto la workforce dei prossimi anni:
portano con sé “insieme alle sfide ambientali, per le mutazioni drammatiche
del rapporto tra ambiente e salute, tra sviluppo e rispetto della terra, una
diversa organizzazione del lavoro, che influenzerà anche la relazione con i
luoghi di cura, che ne verranno sperabilmente modificati”. La loro capacità
dirigenziale non è contestabile: “c’è bisogno invece di elevare a sistema ciò che
delle loro esperienze, criteri, scelte ha funzionato, esaminato alla lente del
proprio essere donne e differenti”.
In uno stretto dialogo tra Sandra Morano, curatrice del volume, e Annarosa
Buttarelli, direttrice della collana editoriale, i temi affrontati, le riflessioni, le
idee e le proposte.
Maria Palazzesi