A Mariella Gramaglia (1949-2014) e alla sua visionarietà politica, Roma deve ancora oggi alcuni
strumenti operativi di grande portata a partire da quel piano dei tempi e degli orari cui si deve la
creazione dello 060606, il call center del Comune, o la valorizzazione di esperienze di scambio tra
cittadini, come le banche del tempo. Femminista, giornalista, parlamentare della Sinistra
indipendente, agli inizi degli anni 2000 Mariella Gramaglia, dopo l’esperienza amministrativa con il
Sindaco Francesco Rutelli (1993-2001), nella consigliatura a guida Walter Veltroni (2001-2008) fu
nominata Assessora alla comunicazione, semplificazione e pari opportunità. Mariella portava
nell’impegno istituzionale la sua esperienza, la pratica delle relazioni tra donne, le loro riflessioni
sui tempi di vita e di lavoro, la critica ad un’organizzazione degli orari funzionale ad una divisione
sessuale del lavoro. Lo faceva stando nella contemporaneità, respirando e aprendo a nuove libertà
e bisogni, alle trasformazioni in atto nello scenario delle vite. È sulle sue orme che oggi ci
proponiamo di continuare a lavorare, insieme, su e per Roma, con l’obiettivo di mettere a tema
e discutere pubblicamente temi ed argomenti di pensatrici ed autrici, femministe e non,
avendo come scopo quello di valutarne senso e applicabilità.
La Città è/dovrebbe essere una comunità che si costruisce sulle relazioni tra chi la abita,
l’attraversa, vi si rifugia, la governa, la racconta e sulla cura tanto degli ambienti, verdi come
edificati, quanto di chi li vive. Oggi, perché questo sia possibile occorre innanzitutto pensarlo
da uno scenario altro, complesso, fattosi nuovo in ragione della presa d’atto del disastro
ecologico e sociale determinato da pretese universalistiche ma anche dei tanti mutamenti
intervenuti nell’agire, dalla composizione e coscienza sociale fino all’innovazione
tecnologica. Punto di partenza è a nostro avviso il riconoscimento e l’assunzione del fatto
che la vita non è solo competenza umana. E che elaborazione ed esperienza additano come
necessaria, intellettualmente e eticamente, la via dell’ecogiustizia multispecie per
affrontare le grandi questioni odierne.
Con questo Focus, costruito come tavola rotonda tra le partecipanti e nelle loro interazioni con il
pubblico, nostro intento è farci intermediarie di riflessioni teoriche e di pratiche sperimentali di
donne, e così contribuire a comporre ipotesi utili operativamente a pensare strategie di
riqualificazione e salute urbana condivise tra amministrazione pubblica e cittadinanza, intesa in
maniera estesa.