Attraversamenti: storie di migrazioni, frontiere, habitat
La pittura esprime il mio lato felice, quello che è tutt’uno con l’universo: parole di Etel Adnan, pittrice, poeta plurilingue, filosofa di origine libanese naturalizzata statunitense. Un’artista che ha sempre oltrepassato frontiere, che siano geografiche o espressive, la più idonea dunque a inaugurare il secondo filone tematico di Feminism “Migrazioni, frontiere e habitat” che prevede confronti sui nodi concettuali ed esperienziali di soglia, frontiera e esplorazione. Il volume che le è stato dedicato, “Di acqua e di tempo” (AIEP) trae ispirazione dall’antichissimo “Libro delle ore” e raccoglie i suoi aforismi accompagnandoli con le riflessioni di 33 autrici di paesi diversi, in un fitto dialogo sulla relazione nella vita di ciascuna con l’acqua e con il tempo. Sulla frontiera, e più precisamente sul filo spinato che corre tra il Texas e il Messico, si colloca la ricerca di Gloria Anzaldùa, scrittrice e sociologa statunitense di cultura chicana, femminista e queer. Nel suo “Terre di confine/La frontiera”, edito da Black Coffee nella nuova traduzione di Paola Zaccaria, esperienze personali e poesia, storia e mito s’incontrano attraverso una lingua “mestiza”, che lei definisce “insubordinata, selvatica, indisciplinata, denazionalizzante”, nella consapevolezza che non c’è attraversamento possibile senza una lingua che possa raccontarlo. E che le soglie, anche quelle di un carcere, sono fatte per essere varcate, ce lo ricordano anche i “corpi reclusi”, al centro dell’ampio approfondimento promosso dalla rivista Leggendaria nel suo ultimo numero. Di “corpi ostracizzati” parla Rahma Nur, autrice somala naturalizzata italiana, nella raccolta poetica “Il grido e il sussurro” (Capovolte), affermando le ragioni di un’espressività che sappia ribaltare lo sguardo, portarlo oltre la barriera degli stereotipi.
E poi ci sono le storie delle persone che attraversano il mare nell’estrema speranza di sfuggire alla guerra, alla violenza, alla fame: c’è chi in quel mare si perde – e sono tanti – , chi sopravvive ma ancora continua a cercare un approdo possibile. “Costruire un archivio è un gesto politico” afferma Pamela Marelli, che quelle storie ha raccolto in “Archivi dell’acqua salata. Stragi di migranti e culture pubbliche” (edito da Futura editrice nella collana Sessismoerazzismo), nella volontà di esplorare una realtà misconosciuta. Ed è proprio questa volontà di esplorare, preliminare ad ogni atto di vera conoscenza, che ci traghetta nell’altro territorio di confronto di Feminism, dove si trovano diverse sue declinazioni. In “Donne con lo zaino. Vite in cammino” edito da Elliot, le viaggiatrici bloggers Patrizia D’Antonio e Raffaella Gambardella offrono il resoconto dei loro numerosi percorsi in altrove di vario genere; c’è l’esplorazione di tutto un mondo di malaffare sommerso e delle vere cause della morte di tanti lavoratori nel romanzo di Emilia Bersabea Cirillo “Azzurro amianto” (Le Plurali), in cui battaglie ambientali e politiche si uniscono a non meno intense battaglie personali. E si esplora al di fuori di ogni pregiudizio il permeabile confine tra umano e animale nella raccolta antologica “Bestie. Femminile animale” (Vita Activa Nuova), mentre ne “L’isola degli sciamani” romanzo della scrittrice coreana Kim Jay, edito da Le Assassine, il profiler Seong-ho che indaga sulla scomparsa di tre donne, è indotto dal potere di quest’isola a esplorare il suo passato, anche nelle pieghe che si vorrebbero dimenticare. Infine: a conclusione del dialogo Soglie è previsto un evento promosso dalla casa editrice AIEP che in modo potente vale a collegare questo secondo filone tematico di Feminism al terzo, ispirato al desiderio di ricucire le lacerazioni individuali e collettive del vivere. Perché le autrici del volume “Di acqua e di tempo”, seguendo la forma del “Libro delle ore” che era avvolto in un grande drappo di stoffa, eseguiranno proprio questo lavoro di cucitura ognuna nella sua stanza, in paesi diversi: dall’Afghanistan alla Francia, dall’Italia al Brasile, dalla Palestina alla Spagna. Sarà un video a trasmetterci la forza simbolica di questa cucitura collettiva; a seguire un reading in presenza e streaming, nel quale saranno le parole della riflessione poetica a mettere insieme i fili della nostra realtà.
Maria Vittoria Vittori