Il popolo di chi legge del nostro Paese è cresciuto in questo tempo pandemico: il numero di chi ha letto un libro a stampa o in formato ebook o in versione audiolibro, è aumentato, almeno un po’: dai 26,3 milioni dell’ ottobre 2019 ai 27,6 milioni dell’ottobre 2020. E pare, questa, essere una tendenza, se continua a registrarsi anche in questi primi mesi dell’anno 2021.
E, soprattutto: sì, sono cambiate abitudini di lettura e di acquisto di lettori e lettrici, e modalità di proposta degli editori. Chi legge solo libri a stampa è passato dal 38% del 2019 al 29% del 2020, i lettori solo digitali dal 3% al 6%, chi sceglie tanto l’uno quanto gli altri dal 17% al 26%. Nello stesso periodo, l’offerta dei libri a stampa è calata del 9%, quella di ebook, cresciuta dello stesso tasso, mentre i titoli usciti in versione a stampa e digitale sono passati dal 14% del 2019 al 22% del 2020.
Sono solo alcuni dei dati che emergono dal Libro bianco sulla lettura e i consumi culturali in Italia (2020-2021), nel quale vengono riportati i risultati di una ricerca voluta dal Centro per il libro e la lettura –CEPELL- e realizzata dall’Ufficio Studi dell’Associazione Italiana Editori, che il 31 Marzo scorso è stata illustrata in diretta streaming alla presenza del Ministro della Cultura Dario Franceschini in occasione dell’evento “Voltare pagina. Idee, riflessioni e strategie per la ripartenza dopo la pandemia”.
Tra gli interventi che si sono susseguiti quello di Marino Sinibaldi, per molti anni direttore di Radio3, da poco Presidente del CEPELL: «Il dato resistente della lettura va interpretato anche come reazione di fronte alla situazione drammatica della pandemia. Evidentemente nei libri e la lettura abbiamo cercato, se non delle risposte, un modo per mettere ordine alle domande, alle inquietudini, alle angosce di questo momento particolare (…) Di fronte al moltiplicarsi di possibilità e piattaforme digitali che tutti in questi mesi abbiamo sperimentato, il fatto che la lettura mantenga e forse accresca il suo spazio se può essere un dato incoraggiante anche sul piano economico e industriale è soprattutto molto significativo dal punto di vista psicologico, culturale e, verrebbe da dire, morale». Il “resistere” della lettura, la sua capacità di occupare uno spazio significativo e in crescita. Il proporla, tra le altre cose, come moralmente significativa. Non poco, molto anzi. Tanto da poter già così essere capace di aprire a nuovi orizzonti?
In un tempo critico per chiunque, anche il settore editoriale e la sua filiera (ma forse meglio dire le sue filiere), il libro è stato considerato “bene essenziale”, le librerie, come le farmacie, sono rimaste aperte, sono stati approntati una serie di aiuti diretti agli editori, alle librerie ai traduttori. Governo e Parlamento hanno adottato misure specifiche per affrontare la crisi ma hanno anche assunto una posizione di riconoscimento di valore “morale”, come dice Marino Sinibaldi.
Tra i tanti fattori intorno ai quali ragionare commentandone gli effetti, non si deve dimenticare come proprio il 25 Marzo dello scorso 2020 entrasse in vigore la nuova Legge per la Promozione del Libro e della lettura, una legge molto voluta da editori e librai indipendenti.
Erano passati pochi giorni dall’inizio del lockdawn.
“Oggi possiamo dire che quella Legge, per la quale Adei si è fortemente battuta, raccogliendo il testimone delle battaglie di anni degli editori indipendenti, insieme alle associazioni dei librai”, dichiarano Marco Zapparoli e Andrea Palombi, Presidente e Vicepresidente di Adei, “è stata un elemento decisivo per la tenuta delle librerie e dell’intero sistema editoriale”.
E Fiere e Festival?
Così come per Feminism, la pandemia ha significato per chiunque ed ovunque arresto delle manifestazioni in presenza, per noi addirittura alla viglia dell’inaugurazione di un’edizione che si annunciava di grande successo. Eppure dalle imposizioni e criticità di un’emergenza sanitaria senza paragoni, sono nate occasioni di fare creativamente ed operativamente che saranno utili anche nel futuro a venire. L’ibridazione tra in presenza e da remoto, formula che anche noi abbiamo scelto e sperimentato, apre ad un nuovo tanto nella gestione delle manifestazioni che nelle relazioni tra i tanti attori ed attrici coinvolti/e: organizzatori, case editrici, autori ed autrici. E soprattutto lettori e lettrici. Sarà interessante mettere i risultati attesi e quelli ottenuti in comune.